Come Sgonfiare la Pancia Velocemente: Soluzioni Efficaci e Consigli Nutrizionali
La ricerca su “Come sgonfiare la pancia velocemente” diventa sempre più popolare durante la primavera, quando il clima più mite ci spinge a svestirci un po’ di più e a farci notare i piccoli “difetti” del corpo. Tuttavia, non è raro che molte persone cerchino soluzioni per sgonfiare la pancia anche nelle altre stagioni dell’anno. Il gonfiore addominale può essere fastidioso e persino limitare le azioni quotidiane più semplici.
Contrariamente a quanto si possa pensare, esistono strategie che consentono di sgonfiarsi rapidamente, e tutto questo è possibile all’interno di un quadro di dieta sana ed equilibrata. In questo approfondimento, esploreremo le diverse sfaccettature del problema e forniremo consigli nutrizionali pratici per aiutarti a raggiungere il tuo obiettivo di una pancia più piatta e sgonfia.
Le Cause della Pancia Gonfia: Un’Analisi Approfondita
La prima domanda da porsi è: Perché abbiamo la pancia gonfia? La risposta a questa domanda può variare da persona a persona. Alcuni sperimentano gonfiore solo dopo i pasti, mentre altri vedono il loro stomaco lievitare nel corso della giornata. La pancia gonfia è una sensazione sgradevole, spesso accompagnata da dolore. Ma proprio perché è un sintomo, è essenziale capirne le cause per poter affrontare il problema in modo definitivo e saper come sgonfiare la pancia velocemente.
Pancia gonfia? Le cause possono essere molteplici.
Le cause del gonfiore addominale possono essere numerose e variabili.
Sono cause lievi e più rapidamente gestibili se si presentano in corrispondenza di:
Pasti troppo abbondanti o squilibrati: Consumare cibi in eccesso o seguire una dieta sregolata può portare a una sensazione di gonfiore dopo i pasti.
Indigestione: La digestione inefficiente può causare accumulo di gas nell’apparato digerente, causando gonfiore e disagio.
Stress e uno stile di vita non regolare: Lo stress cronico può influenzare negativamente il sistema digestivo, contribuendo al gonfiore addominale. Uno stile di vita sregolato, con orari irregolari per i pasti, può avere un impatto simile.
Ci sono, invece, cause più serie se si presentano:
Crampi addominali: Questi possono derivare da problemi gastrointestinali sottostanti, come il sindrome dell’intestino irritabile (IBS).
Nausea: La nausea persistente può essere un segnale di disturbi gastrici che richiedono attenzione medica.
Stipsi (stitichezza) o diarrea prolungate: Questi problemi possono influenzare notevolmente il comfort addominale.
Presenza di sangue nelle feci: Questo è un segnale di allarme che richiede una valutazione medica immediata.
Nella maggior parte dei casi, il gonfiore addominale è causato dall’accumulo eccessivo di gas nell’intestino, dovuto a diverse condizioni:
Stitichezza: Quando le feci si accumulano nell’intestino crasso a causa di movimenti intestinali lenti o irregolari, può verificarsi una distensione addominale notevole.
Disbiosi intestinale: Questa condizione è caratterizzata da uno squilibrio nella composizione della flora batterica intestinale, che può influenzare la digestione e causare gas e gonfiore.
Assunzione di farmaci: Alcuni farmaci possono influenzare la funzione intestinale e causare gonfiore come effetto collaterale.
Sindrome dell’intestino irritabile (IBS): Una condizione gastrointestinale cronica che può causare gonfiore, crampi e variazioni nella consistenza delle feci.
Intolleranza alimentare: L’intolleranza al lattosio e/o al glutine può portare a sintomi gastrointestinali, tra cui gonfiore addominale.
Sindrome premestruale (nelle donne): Molte donne sperimentano gonfiore addominale prima o durante il ciclo mestruale, che può essere attribuito a cambiamenti ormonali.
Diversi rimedi per sgonfiare la pancia velocemente.
Rimedi Efficaci per Sgonfiare la Pancia Subito
Una volta escluse cause patologiche gravi, è possibile adottare una serie di misure per sgonfiare la pancia in modo rapido ed efficace. Vediamo insieme alcuni suggerimenti pratici:
1. Essere Presenti:
Una corretta digestione inizia nella bocca. Masticare lentamente è una delle abitudini più semplici ma efficaci per ridurre il gonfiore. Mastica in modo completo e consapevole, perché questo ti permette di ingerire meno aria, riducendo il rischio di accumulo di gas nello stomaco e nell’intestino. Ricorda che la prima fase della digestione avviene in bocca, quindi prenditi il tempo necessario per far scomporre il cibo correttamente.
2. Ridurre gli Alimenti Ricchi in FODMAP:
Recenti studi nel campo della nutrizione hanno evidenziato un forte legame tra l’assunzione di cibi contenenti FODMAP e sintomi gastrointestinali come gas e gonfiore. I FODMAP sono zuccheri di difficile assorbimento che tendono a fermentare durante la digestione, causando gonfiore addominale. Per sgonfiare la pancia in pochi giorni, è importante limitare gli alimenti ricchi in FODMAP.
Per sgonfiare la pancia in pochi giorni, quindi, vanno limitati gli alimenti ricchi in FODMAP (moltissimi sono di uso comune), quali:
Frutta: mele, pere, datteri, pesche, albicocche, ciliegie. Meglio scegliere agrumi, melograno, kiwi, fragole, banane e frutti di bosco.
Ortaggi: aglio, carciofi, broccoli, cipolle, cavolfiori, radicchio e asparagi. Sono invece concessi zucchine, zucca, spinaci, carote, fagiolini e melanzane.
Latticini: formaggi freschi, latte, yogurt. È invece possibile assumere, ma senza esagerare, formaggi stagionati, yogurt e latte senza lattosio.
Cereali e derivati: pasta, pane, pizza, orzo e farro. È possibile assumere riso, quinoa, miglio e grano saraceno.
Legumi: fagioli, ceci, lenticchie. I piselli solitamente non danno problemi intestinali.
Altro: zucchero, miele, sciroppo d’agave, chewing-gum e dolcificanti.
3. Preferire Alimenti Fermentati:
Un intestino sano richiede un equilibrio tra i batteri dell’intestino. Per garantire una flora batterica ottimale, è utile introdurre nella tua alimentazione alimenti fermentati come il kefir d’acqua, il miso giapponese, i cetrioli fermentati e il tempeh. Questi alimenti forniscono probiotici naturali che promuovono una digestione sana e riducono il gonfiore addominale.
4. Usare Probiotici:
I probiotici sono microrganismi benefici che possono aiutare a ristabilire l’equilibrio della flora batterica intestinale. Questi batteri “amici” possono potenziare le difese immunitarie, sintetizzare vitamine e migliorare il benessere generale. Sono disponibili in vari supplementi e alimenti probiotici, come lo yogurt. Tuttavia, è importante consultare un professionista della salute prima di iniziare qualsiasi supplementazione probiotica per assicurarsi di scegliere il prodotto più adatto alle tue esigenze.
5. Bere Acqua e Tisane:
L’acqua è fondamentale per il nostro corpo, ma è importante bere con moderazione e a piccoli sorsi durante tutta la giornata. Bere troppa acqua in una sola volta può diluire i succhi digestivi nello stomaco, ostacolando la digestione. Anche le tisane calde possono essere utili per calmare l’apparato digerente e favorire una migliore circolazione del sangue nell’addome. Ad esempio, una tisana al finocchio è nota per le sue proprietà digestive e può contribuire a ridurre il gonfiore.
Se lo desideri, puoi usufruire della prima telefonata conoscitiva gratuita, per prenotarla basta cliccare il pulsante qui sotto e seguire le facilissime indicazioni. Ci conosceremo e valuteremo assieme come eventualmente procedere in un percorso rieducativo.
L’Importanza di una Dieta Equilibrata: eliminare gli eccessi
Oltre a questi rimedi specifici, è fondamentale sottolineare l’importanza di una dieta equilibrata per mantenere una pancia piatta e sgonfia nel lungo termine. Ecco alcune linee guida dietetiche generali per aiutarti a raggiungere questo obiettivo:
Consuma porzioni moderate di cibo: Mangiare porzioni eccessive può sovraccaricare il tuo apparato digerente, causando gonfiore. Cerca di essere consapevole delle dimensioni delle porzioni e evita l’abbuffata.
Scegli cibi ricchi di fibra: La fibra è essenziale per una digestione sana. Assicurati di includere alimenti come frutta, verdura, cereali integrali e legumi nella tua dieta quotidiana.
Riduci il consumo di cibi ad alto contenuto di grassi saturi e zuccheri raffinati: Questi alimenti possono essere difficili da digerire e contribuire al gonfiore. Limita il consumo di fast food, cibi fritti, dolci e bevande zuccherate.
Evita il consumo eccessivo di sodio: Il sodio può causare ritenzione idrica, contribuendo al gonfiore. Riduci il consumo di alimenti ad alto contenuto di sodio, come snack salati, cibi in scatola e cibi precotti.
Mantieni un adeguato apporto di liquidi: L’acqua è essenziale per una digestione adeguata, quindi assicurati di bere a sufficienza durante il giorno. Tuttavia, evita di bere grandi quantità di liquidi durante i pasti, in quanto ciò può diluire i succhi digestivi.
Mangia lentamente e mastica bene: Come abbiamo sottolineato in precedenza, mangiare lentamente e masticare accuratamente il cibo può aiutare a prevenire l’ingestione di aria e migliorare la digestione.
Pancia gonfia:rimedi naturali.
Un Approccio Personalizzato sul come sgonfiare la pancia in maniera corretta
Mentre questi suggerimenti generali possono essere utili per molte persone, è importante sottolineare che ogni individuo è unico. Ciò significa che ciò che funziona per una persona potrebbe non essere efficace per un’altra. Se stai lottando con il gonfiore addominale persistente o desideri un approccio più personalizzato per come sgonfiare la pancia, la consulenza di un professionista della salute, come un dietista nutrizionista, può essere estremamente benefica.
Un dietista esperto può valutare la tua dieta, il tuo stile di vita e i tuoi sintomi specifici per creare un piano nutrizionale su misura per le tue esigenze. Possono anche identificare eventuali intolleranze alimentari o condizioni gastrointestinali sottostanti che possono contribuire al gonfiore. Un approccio personalizzato può darti una guida chiara su come modificare la tua alimentazione per ottenere i migliori risultati.
Conclusioni: Come Sgonfiare la Pancia con Consapevolezza Nutrizionale
In sintesi, il gonfiore addominale è un problema comune che può influenzare il tuo benessere generale e la tua autostima. Tuttavia, esistono molte strategie efficaci per sgonfiare la pancia velocemente e mantenere un addome piatto e tonico nel lungo termine. Una combinazione di rimedi naturali, un’adeguata idratazione e una dieta equilibrata possono fare la differenza.
Ricorda che il tuo corpo è un sistema complesso e unico, quindi potresti dover sperimentare diverse strategie per trovare quella che funziona meglio per te.
Se hai domande o hai bisogno di un supporto personalizzato, non esitare a contattarmi così da poterti aiutare a raggiungere i tuoi obiettivi di benessere e salute. Con un’attenzione consapevole alla tua nutrizione e uno stile di vita sano, puoi sgonfiare la pancia e raggiungere la forma fisica che desideri.
Il nostro corpo ha bisogno di acqua, ma è fondamentale non esagerare con le quantità, e soprattutto è consigliabile bere a piccoli sorsi, durante tutta la giornata. Ci possono venire incontro anche le tisane calde, come quella al finocchio, specialmente in inverno quando le temperature esterne sono molto basse.
Sono consapevole di aver tanto tanti consigli utili sul come sgonfiare la pancia in pochi giorni, ma so anche che questi consigli vanno poi personalizzati a seconda della persona.
Se vuoi capire come sgonfiare la pancia e avere delle indicazioni nutrizionali cucite su misura per te, ti invito a contattarmi qui. Ricevo in diversi ambulatori ma è possibile contattarmi anche per consulenze nutrizionali online.
Ti ricordo che se lo desideri, puoi usufruire della prima telefonata conoscitiva gratuita, per prenotarla basta cliccare il pulsante qui sotto e seguire le facilissime indicazioni. Ci conosceremo e valuteremo assieme come eventualmente procedere in un percorso rieducativo.
Dimagrire dopo la gravidanza durante l’allattamento: è possibile?
La gravidanza è uno dei momenti più importanti nella vita di una donna e comporta diversi cambiamenti, sia dal punto di vista fisico e fisiologico, ma anche emotivo e psicologico. E’ un’esperienza straordinaria che porta spessissimo molti cambiamenti fisici nel corpo.
Il consiglio generale è cercare di mantenere (o acquisire) uno stile alimentare e di vita salutare e attivo durante i 9 mesi di gestazione, in modo tale da fornire tutti i nutrienti di cui ha bisogno il bambino e da non aumentare troppo di peso. Ma se ciò dovesse accadere, non disperiamoci! E’ possibile dimagrire dopo il parto, sia che si stia allattando sia che si usi il latte in formula.
Cosa NON fare per dimagrire dopo la gravidanza
Diete drastiche per perdere peso dopo il parto?
La maggior parte delle donne dopo il parto non vede l’ora di rientrare nei vecchi jeans o più semplicemente di perdere il peso accumulato nelle settimane precedenti e dimagrire dopo la gravidanza. Ma ATTENZIONE, signore! Non bisogna essere frettolose, il percorso di dimagrimento è una cosa seria e come tale va affrontata!
Ridurre drasticamente le porzioni o eliminare categorie di alimenti (di solito pasta-pane-patate) NON è la soluzione ideale: il ruolo di mamma necessita di energie non indifferenti ed è importante, quindi, dimagrire gradualmente. E’ fondamentale, inoltre, ascoltare il proprio corpo, amarlo ed accettarne i cambiamenti. E’ stato stravolto per accudire una nuova vita, diamogli un po’ di tempo per tornare come prima. Anche perchè, va bene perdere peso dopo la gravidanza, è possibile, ma non deve essere di certo l’obiettivo principale una volta che avete il vostro bambino tra le braccia.
Attraverso la dieta e l’esercizio, una perdita di peso ragionevole è di 0,5 chilogrammi alla settimana, perciò potrebbero essere necessari sei mesi o più per tornare al peso pre-gravidanza, sia che la donna stia allattando oppure no.
Trova il tuo equilibrio per dimagrire dopo la gravidanza.
Attività fisica eccessiva
Buttarsi a capofitto in sessioni troppo intense o troppo frequenti di allenamento può essere controproducente e, invece di diventare uno strumento utile per il calo ponderale, può causare stanchezza eccessiva, irritabilità, calo delle difese immunitarie e, se fatto senza il supporto di un esperto competente, anche infortuni.
Alimentazione e attività fisica sono i pilastri della prevenzione e della salute, solo se sono presenti assieme e consigliati da chi di dovere (dietista-nutrizionista e personal trainer-fisioterapista).
Come dimagrire dopo la gravidanza : alimentazione e movimento fisico.
Dimagrire Dopo il Parto: Una Prospettiva Realistica
È importante iniziare con una prospettiva realistica quando si tratta di dimagrire dopo il parto. Il corpo di una donna subisce cambiamenti significativi durante la gravidanza e il processo di parto, e può richiedere del tempo per ritornare alla forma precedente. È fondamentale capire che non c’è una soluzione miracolosa per dimagrire rapidamente dopo il parto. Il percorso verso il dimagrimento è un processo graduale e dovrebbe essere intrapreso con pazienza e attenzione.
Cosa fare per dimagrire dopo la gravidanza
Il fabbisogno energetico supplementare durante l’allattamento materno è correlato alla quantità di latte prodotto ed è di circa 500 Kcal al giorno. Tuttavia, la produzione di latte è molto variabile da donna a donna e si riduce progressivamente durante lo svezzamento.
Le mamme durante l’allattamento utilizzano le riserve accumulate nei 9 mesi precedenti ed è per questo meccanismo fisiologico che molte donne che allattano tornano al peso pre-gravidico senza troppi sforzi.
Le donne che non allattano posso comunque fare attenzione alle proprie scelte di vita e perdere peso dopo la gravidanza.
Come dimagrire dopo il parto ? Consigli alimentari
Vi lascio alcuni consigli per dimagrire dopo la gravidanza senza troppe rinunce:
Preferire alimenti ricchi di fibra (cereali, legumi, frutta secca ma soprattutto frutta e verdura), che aumenta la sensazione di sazietà, aiuta a ridurre i picchi glicemici e supporta la funzionalità intestinale. Per questione di praticità (e per le emergenze!), è utile fare scorta anche di verdure congelate.
Prediligere grassi buoni come gli omega 3, e le vitamine A e D.
Fare pasti piccoli e frequenti, inserendo uno spuntino dopo la poppata, nel caso in cui si stia allattando al seno. Evitare, invece, di saltare i pasti.
Cercare di fare una colazione abbondante e completa, che contenga non solo carboidrati da pane, cereali ecc, manche proteine e grassi, inserendo, ad esempio, yogurt e frutta secca.
Bere molta acqua: per chi allatta è consigliabile aumentare di 700 ml rispetto ai circa 2 litri consigliati per chi non allatta. E’ importante mantenere l’idratazione.
Alimentazione e attività fisica: il binomio perfetto.
Movimento
Inserire un po’ di attività motoria, aiuta a dimagrire dopo il parto, ma a patto che:
Iniziare lentamente a fare attività fisica, come ad esempio la passeggiata, aggiungendo gradualmente esercizi di intensità moderata. E’ chiedere consiglio al proprio ginecologo di fiducia.
Cercare di allenarvi davanti/con il bambino. Se avete difficoltà a trovare il tempo per esercitarvi inserite il bambino nella routine: adagiate il bambino accanto a voi mentre fate esercizi sul pavimento, o sfruttate il peso del bambino in allenamenti di rinforzo muscolare ( ad esempio sollevate il bambino sopra di voi se siete a pancia in su).
Durante l’allattamento, inserire l’attività fisica dopo aver allattato, così da non fare i movimenti con i seni pieni.
Se sei stanca, mamma, non obbligarti a fare anche sport: riposati e non sentirti in colpa!
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Riassumendo: Fattori Chiave per Dimagrire Dopo La Gravidanza
Alimentazione Bilanciata: Una dieta sana è fondamentale per il dimagrimento dopo il parto. Le neo-mamme dovrebbero concentrarsi su alimenti ricchi di nutrienti come frutta, verdura, proteine magre e cereali integrali. Mantenere l’apporto calorico sotto controllo è importante, ma evitare di ridurre drasticamente le calorie, specialmente se si sta allattando.
Allattamento al Seno: L’allattamento al seno è un modo naturale per bruciare calorie e promuovere il dimagrimento. L’allattamento contribuisce anche alla contrazione dell’utero, aiutando il corpo a tornare alla sua dimensione normale.
Esercizio Fisico: L’attività fisica è essenziale per il dimagrimento dopo il parto. Inizialmente, dovresti concentrarti su esercizi leggeri e gradualmente aumentare l’intensità. Camminare, nuotare, yoga post-parto e pilates sono ottime opzioni per iniziare.
Sonno Adeguato: Il sonno è cruciale per il recupero e il dimagrimento. Cerca di dormire quando il tuo bambino dorme per garantire un riposo sufficiente.
Gestione dello Stress: La gestione dello stress è spesso trascurata ma è importante per il dimagrimento. Lo stress cronico può influire negativamente sul peso corporeo. Pratica tecniche di rilassamento come la meditazione o il tai chi.
Gestione del Peso in Modo Sicuro
È importante gestire il dimagrimento in modo sicuro e sano. Evita di seguire diete drastiche che promettono risultati rapidi, poiché possono influire negativamente sulla salute e sulla produzione di latte se stai allattando. Invece, mira a perdere peso gradualmente, intorno a 0,5-1 kg a settimana. Prima di intraprendere qualsiasi piano dietetico o programma di esercizi assicurati di farlo in modo sicuro.
Puoi usufruire della telefonata conoscitiva gratuita che ti aiuterà a capire il percorso più adatto alla tua persona.
Essere mamma è emozionante ed unico. Essere mamma e avere cura di sè è possibile, così come è possibile dimagrire dopo la gravidanza. Per tornare o raggiungere il peso forma dopo il parto sono però necessarie alcune accortezze, peraltro fondamentali. Ogni donna è diversa, come lo sono le esigenze individuali.
Se vuoi avere ulteriori informazioni, se desideri una consulenza con una nutrizionista post gravidanza, puoi contattarmi per una consulenza personalizzata cliccando qui.
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Test BIA, o biompedenziometria, è un esame di tipo bioelettrico, a basso costo, rapido e non invasivo, utile per conoscere la composizione corporea di un soggetto e per valutarne, quindi, lo stato nutrizionale, sia in condizioni fisiologiche che patologiche.
E’ una delle metodiche strumentali più attendibili sul mercato, e permette di rilevare:
la massa grassa (FM)
la massa magra (FFM)
l’acqua corporea (BCM)
Il peso corporeo è la somma di tutti i componenti corporei.
La misurazione della composizione corporea viene effettuata posizionando una coppia di elettrodi sul dorso della mano ed un’altra coppia sul dorso del piede del soggetto (tecnica tetra-polare mano-piede); gli elettrodi sono collegati, grazie a dei morsetti, allo strumento di misurazione.
Attraverso gli elettrodi si fa passare una corrente alternata, impercettibile, di bassissima intensità ed alta frequenza che, viaggiando lungo il corpo, incontrerà resistenze diverse a seconda della composizione dei vari distretti corporei. La BIA si basa, infatti, sul principio che le diverse tipologie di tessuto esprimono una conduttività elettrica specifica, tale da renderle riconoscibili.
Esempio di test BIA con tecnica tetra-polare mano-piede.
Il bioimpedenziometro registra la velocità della corrente e le sue modificazioni e quindi fornisce i dati elettrici rilevati al software, che li elabora, sulla base di algoritmi che tengono conto dei valori di riferimento della popolazione, delle misure antropometriche del soggetto (peso e altezza), della sua età e del sesso.
Test BIA, perchè è importante farlo
Prima di intraprendere qualsiasi percorso nutrizionale o programma di attività fisica è fondamentale eseguire la BIA, perché se si conosce la composizione corporea, è possibile stimare lo stato fisico, il grado di sovrappeso o obesità, lo stato nutrizionale, lo stato di idratazione, il metabolismo basale e il relativo dispendio energetico.
Grazie ai dati forniti dal bioimpedenziometro, è possibile veramente personalizzare ed individualizzare i consigli alimentari e la scheda di allenamento; inoltre il monitoraggio a distanza di qualche tempo permette di adattare le indicazioni nutrizionali di partenza evalutare l’efficacia del piano alimentare e di allenamento in base agli obiettivi del soggetto.
Affidarsi semplicemente al peso mostrato dalla bilancia, infatti, è riduttivo, sia in partenza che poi lungo il percorso nutrizionale. Il peso, ad esempio, non ci dà una misura dello stato di salute, nè la valutazione della qualità della vita nè, tantomeno, della performance sportiva dell’atleta.
Prova un attimo a pensarci: se dopo un mese di “dieta” hai perso 5Kg, sai cosa hai perso? No, ovviamente, perché la bilancia non ci dà questa informazione!
Ogni disciplina sportiva necessita di composizioni corporee diverse.
In ambito sportivo, inoltre, il test BIA è particolarmente importante, in quanto ci permette di dare la giusta impostazione agli allenamenti, monitorare la variazione della massa magra e della massa grassa e controllare lo stato di idratazione, e, in ultima battuta, la performance sportiva.
A mio avviso è importante ricordare come, parlando di sport, ciascuna disciplina sportiva necessiti di proporzioni diverse tra le diverse componenti corporee. Non sempre, ad esempio, grandi masse muscolari sono utili e finalizzate al movimento atletico richiesto. Anzi, possono addirittura risultare controproducenti, in quanto hanno un loro peso, e questo può provocare un rallentamento (se parliamo di velocità) o una minore elasticità.
Il test BIA è un ottimo alleato in particolar modo per la valutazione dello stato di idratazione dell’atleta: in questo caso, sì, sappiamo che una perdita di liquidi pari all’1-2% del peso corporeo può provocare un abbassamento delle performance fisiche del 20%, oltre alla diminuzione della concentrazione e della stabilità emotiva, alla compromissione della termoregolazione e all’aumento della frequenza cardiaca e respiratoria (per non parlare dell’apatia, della nausea e della sonnolenza).
Se desideri parlare direttamente con me, puoi prenotare una Chiamata Conoscitiva Gratuita cliccando sul bottone qui sotto. Potrai espormi le tue problematiche legate all’alimentazione.
Secondo la mia esperienza, le carote, assieme alle zucchine, sono la verdura più consumata e apprezzata, da adulti e bambini.
Ma lo sapete che in origine non erano arancioni bensì viola??
Le carote moderne sono state domesticate e coltivate per la prima volta nell’altopiano iranico circa 5000 anni fa. Mentre le prime carote selvatiche che conosciamo in Europa sono bianche, le prime coltivate in quella regione erano viola o gialle.
Solo dopo diversi incroci si è arrivati a quelle arancioni, che in breve tempo divennero quasi le uniche ad essere mangiate in Europa.
Carote valori nutrizionali.
CAROTE VALORI NUTRIZIONALI
Per non fare troppa confusione, i valori nutrizionali che vi elenco saranno riferiti alle classiche carote arancioni o domestiche.
La carota domestica è una pianta biennale la cui radice si accresce sottoterra durante il primo anno, immagazzinando i carboidrati che serviranno alla pianta l’anno successivo.
I valori nutrizionali delle carote sono i seguenti:
Avete notato che le carote hanno un contenuto più elevato di zuccheri rispetto alla maggior parte delle verdure, ecco spiegata la loro dolcezza, che aumenta a mano a mano che le carote maturano.
A seconda della varietà, le carote assumono delle peculiarità:
le carote arancioni contengono betacarotene, che si trasforma in vitamina A nel nostro corpo;
le carote gialle contengono luteina;
le carote rosse contengono licopene (come il pomodoro);
le carote viola contengono antocianine (ed è il motivo per il quale hanno questa colorazione)
Carote valori nutrizionali e proprietà.
CAROTE PROPRIETA’
Antiossidanti
E’ stato scoperto che l’alfa carotene contenuto nelle carote protegge le cellule dai radicali liberi e dalla degenerazione senile, quindi le mantiene forti, vitali e giovani, a beneficio di tutti gli organi del nostro corpo.
Digestive
Verdura molto versatile, le carote sono utili in caso di problemi di stomaco e regolano le funzioni intestinali, agendo sia come antidiarroico che come lassativo.
Amiche della pelle
La vitamina A e gli antiossidanti (polifenoli e i flavonoidi) contenuti nelle carote, proteggono la pelle dai danni del sole, oltre al già citato invecchiamento cellulare. Mangiare carote, però, è importante perchè la carenza di Vitamina A può causare secchezza della pelle, dei capelli e delle unghie. Inoltre, sempre questa vitamina è in grado di prevenire la comparsa di rughe premature, dell’acne, della pelle spenta, delle macchie solari e del tono della pelle non uniforme.
Amiche degli occhi
La leggenda per la quale mangiare carote migliora la vista notturna ha radici lontane. Durante la Seconda Guerra Mondiale, il governo britannico voleva spingere la popolazione a consumare più carote rispetto ad alimenti che scarseggiavano, perciò inventò la storia che il consumo di carote “speciali” aveva aiutato le truppe inglesi.
Mangiare carote non migliora la vista, però una carenza di vitamina A la peggiora (e la carote contengono carotene, precursore della vitamina A).
CAROTE RICETTE
Le carote sono molto consumate, hanno un prezzo basso e si adattano a ricette sia dolci che salate.
Vi lascio una ricetta semplice e rapida per fare il pieno di antiossidanti e aiutare il sistema immunitario: la vellutata di zucca e carote con zenzero.
Carote valori nutrizionali e proprietà nel piatto.
Per farla, bastano 500g di carote, 300g di zucca, un pezzettino di zenzero, acqua, sale e pepe a piacere.
Mettete in una pentola le carote e la zucca precedentemente pulite e pelate.
Aggiungete acqua fino a metà pentola, sale e pepe secondo il vostro gusto e fate cuocere a fuoco medio. Una volta giunti a cottura, frullate il tutto e tagliateci delle scaglie di zenzero. Per guarnire e aumentare l’assorbimento della vitamina A, aggiungete un cucchiaio di olio extravergine di oliva a crudo sul vostro piatto.
Fertilità maschile, se ne parla sempre troppo poco.
Circa il 15% delle coppie giovani non riesce ad ottenere una gravidanza entro il primo anno di tentativi: si parla allora di infertilità.
Le cause possono essere molteplici, ma spesso si tende a “dare la colpa” alla donna. In realtà, le cause sono sia a livello maschile che femminile, quasi al 50%.
Per quel che riguarda la donna, le cause più frequenti sono: l’età avanzata (che riduce la riserva ovarica di follicoli), le disfunzioni ormonali come la sindrome dell’ovaio policistico PCOS (che portano a deficit ovulatorio), le occlusioni tubariche da infezioni o endometriosi, ecc.
Ma cosa sappiamo sulla fertilità maschile?
Come per tanti argomenti di interesse scientifico, sono stati fatti alcuni studi anche sulla fertilità maschile.
Infertilità maschile: parliamone.
In particolare, uno studio inglese pubblicato sul Journal of Clinical Chemistry ha ipotizzato che infertilità e aborti spontanei ricorrenti possano essere collegati alla scarsa qualità dello sperma del papà.
Hanno analizzato lo sperma di 50 uomini appartenenti a coppie che si erano rivolte all’ospedale St. Mary di Londra e confrontato i risultati con quello di 60 volontari di coppie che non avevano sofferto il problema. I risultati dello studio hanno mostrato che gli uomini di coppie che avevano avuto aborti multipli avevano livelli doppi di danno al DNA. Tale danno, per i ricercatori, può essere scatenato da elevate concentrazioni delle cosiddette specie reattive dell’ossigeno, o radicali liberi, al cui aumento contribuiscono età, malattie a trasmissione sessuale e peso corporeo elevato.
Sovrappeso e malattie metaboliche influenzano la fertilità maschile
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definisce il concetto di salute sessuale e riproduttiva come lo stato di benessere fisico, mentale e sociale correlato al sistema riproduttivo e alle sue funzioni.
Sono ben noti l’impatto dell’obesità e del sovrappeso sulla fertilità della donna, indipendentemente dalla presenza di altri fattori di rischio. In realtà, l’aumento della massa ponderale (peso) influisce negativamente anche sulla qualità del liquido seminale, riducendo la fertilità maschile. Tutto questo è da attribuirsi all’alterazione del profilo ormonale associato all’aumento della massa adiposa (grasso), organo endocrino a tutti gli effetti, e all’alterata regolazione ipotalamo-ipofisi-testosterone.
L’alimentazione influisce sulla fertilità maschile.
Perchè l’obesità influisce sulle fertilità maschile?
Ci sono dati che dimostrano come la concentrazione di spermatozoi nei soggetti obesi sia ridotta addirittura ad un terzo rispetto ai soggetti normopeso. Quali meccanismi possono essere implicati?
insulinoresistenza, che causa iperinsulinemia a sua volta connessa con l’inibizione della spermatogenesi;
alterati livelli di testosterone con alte concentrazioni di estrogeni;
ipertermia scrotale, data dalla maggior presenza di grasso scrotale, che può peggiorare la qualità e la concentrazione del liquido seminale.
Strettamente correlato all’obesità è il Diabete Mellito, che ha un impatto negativo sulla qualità degli spermatozoi e sulla funzione erettile.
Sembra quasi che la natura selezioni, attraverso la riduzione della fertilità dei soggetti obesi, gli individui con migliori caratteristiche anatomiche legate alla composizione corporea, forse i più simili ai nostri antenati.
Stile di vita, alimentazione sana e fertilità maschile
Quindi, il ripristino, nei soggetti obesi o sovrappeso di un adeguato peso corporeo attraverso una corretta alimentazione, è da considerare il primo passo per la cura dell’infertilità.
Come influisce l’alimentazione sulla fertilità maschile.
In generale, modificare la propria alimentazione in modo equilibrato a favore di alimenti semplici, ricchi di fibre e poveri di zuccheri semplici, in associazione ad uno stile di vita salutare e attivo, può rappresentare un modo efficace per ridurre il grasso in eccesso. In particolar modo, è importante concentrare la propria attenzione su quegli alimenti ricchi di antiossidanti, frutta e verdura in primis (come la rucola), che difendono gli spermatozoi da additivi chimici, che ne alterano vitalità e motilità.
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